Conoscete l’Artiglio del Diavolo?

Questo nome inquietante si riferisce a una grossa radice che cresce fino a 4-5 metri di profondità ed emette dei filamenti a uncino con cui ancorarsi al terreno. Grazie a questa sua caratteristica può crescere anche in zone molto inospitali, con poca acqua e terreni brulli: le sue radici profonde sono in grado di arrivare dove si accumulano le risorse idriche più stabili e sicure anche in zone dove piove particolarmente poco.

La sua vita si svolge fondamentalmente sottoterra: anche i semi, infatti, crescono nel sottosuolo sviluppandosi su questi filamenti a uncino. Arrivati a maturazione, riescono a diffondersi (garantendo così la riproduzione della pianta) proprio grazie a questa forma particolare delle radici, che si “aggrappano” alle zampe degli animali raggiungendo così distanze anche molto lontane rispetto a quelle della pianta “madre”.

Abbiamo quindi compreso perché l’Harpagophytum procumbens – questo il nome scientifico della pianta –  si chiama “Artiglio”: ma che c’entra il “Diavolo”?

Gli animali che hanno la sventura di imbattersi in questa pianta sono essenziali per la sua diffusione in natura, ma spesso rimangono feriti dai suoi “artigli” e muoiono: le popolazioni africane, che tradizionalmente sfruttano i molti effetti salutistici della pianta, sono abituate a vedere piccoli roditori vinti dall’abbraccio mortale di queste radici.

Una pianta solo apparentemente diabolica, quindi!

Noi lo proponiamo in due prodotti, entrambi consigliatissimi per chi soffre di dolori articolari: uno contiene solo Artiglio del Diavolo, l’altro (il Thymus Compositum) contiene anche altre piante che ne coadiuvano l’effetto

Se sei in dubbio su quale fa al caso tuo, scrivici! Valuteremo il tuo caso nel dettaglio e ti consiglieremo al meglio.  🙂

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